Rossella Bonito Oliva Collana «Etica e Vita Comune» SOMMARIO: Introduzione — Fondazione dell’etica: un ossimoro? Per un’etica dell’opacità — Senso comune e senso del comune nell’orizzonte/mondo — La vita in figure. Tra sfondi emotivi e orizzonti etici — Questioni di dignità — Dignità: una virtù improduttiva — Nota bibliografica.In un tempo segnato dalla ricorrenza dell’etica come questione, come problema o come territorio di incidenza della forma umana della vita comune non si riscontrano risposte univoche ed esaurienti. Se già Aristotele ricordava che ethos ha che fare con oikos definendo lo spazio dell’azione umana i cui abitanti sperimentano il diritto al sentirsi familiari, come a casa propria, l’interrogativo e il profilo etico allargano l’esperienza teoretica e pratica in direzione di altri/e sullo sfondo dell’orizzonte più ampio che il più-che-vita mette in gioco in termini di immaginazione, progetto, relazione e futuro. L’etica ha il suo terreno in questo gioco di rinvii tra sfera personale e sfera interpersonale, tra riflessione critica e costellazioni emotive in cui si configura il senso della vita umana. Un processo aperto che ha il suo punto di articolazione nel sentimento dell’autonomia e del rispetto per la vita in ogni sua forma e la sua linea di confine nella dignità. Come l’etica, e proprio all’interno di un costante esercizio etico, la dignità non risponde a una virtù o ad un valore preciso rinviando sempre e comunque allo sfondo che mantiene la distanza, senza creare conflitto, tra affidamento e resistenza, senso comune e senso di sé. È la distanza che consente di mantenere aperto l’orizzonte come linea immaginaria di un altrimenti e di un altrove. Questo testo allora vuole essere un esercizio senza pretendere conclusioni o tentare metadiscorsi nella convinzione che argomentare non richiede solo presentare e dare ragioni, ma risvegliare il senso comune, lasciar parlare la vita ordinaria sottraendosi al dispotismo della ragione. As the etymology of ethos − from oikos, ‘house’ − suggests, the study of ethics cannot ignore the inborn tendency of mankind to feel at home. In this context, more than on a foundation in a metaphysical sense, the focus is set on the ground where the structures of anthropogenesis are rooted: a never ending process, always moving and at risk in relation to the prevailing of stasis or mobility, of fear or creativity. Human form of life is shaped by the interwinement of individuality and intesubjectivity, through the resonance of bodies and emotions. This begins from a subject who embodies a unique facet of a wider dynamic constellation. It is a condition of potentiality of sens. The notion of “common sense” evokes the images and expressions in which human experience is articulated, a threshold between the realm of the describable and the indescribable beyond which it is not possible to go, and that gives sense to human life. Just like ethics, and especially in the context of a constant practice of ethics, dignity does not equate to a virtue or to a specific value. This always refers back to the distance between trust and resistance, common sense and perception of oneself. It is the distance itself that allows for an open horizon as an imaginary line of possible human experiences. The goal of this text is not to draw conclusions, or to indulge in meta-discourses. To present an argument does not necessarily involve proving a point, as much as awakening a common sense, leaving ordinary life speak for itself far from the despotism of reason. Ethic is not definable in terms of sheer principles, it presents itself as an opaque array which cannot be reduced to human nature nor to any form of dominant ideal over the Etomplexity of human life forms. Rossella Bonito Oliva insegna Filosofia Morale e Etica interculturale all’Università degli Studi di Napoli «L’Orientale». Ha lavorato sui temi legati alla soggettività soprattutto nell’ambito dell’idealismo tedesco e dell’antropologia filosofica del Novecento. Tra i suoi volumi Labirinti e costellazioni (Milano 2008), Soggettività (Napoli 2003), L’individuo moderno e la nuova comunità (Napoli 2000), La «magia dello spirito» e il «gioco del concetto» (Milano 1995). Ha curato l’edizione italiana di L. Bolk, Il problema dell’ominazione (Roma 2006) e di G.W.F. Hegel, Lezioni sulla filosofia dello spirito (Berlino 1827-28) (Milano 2000).
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