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 SOMMARIO: Premessa – 1.1. La fanciulla 
        perseguitata - 1.2. Tipi, varianti e versioni - 1.3. Il combattimento con il drago 
        - 1.4. Il narratore e il suo pubblico - 1.5. Il narratore e il suo testo - 1.6. 
        I caratteri formali - 1.7. Sulla trascrizione. –  1. L'antico Egitto - 2. Grecia 
        e Roma - 3. Il Medioevo - 4. Le prime raccolte - 4.1. Straparola - 4.2. Basile 
        - 4.3. Perrault - 5. La fiaba oggetto di studio - I fratelli Grimm - 5.2. Le raccolte 
        - 6. Le teorie sulle origini -6.1. La teoria mitologica - 6.2. La teoria indianistica 
        - 6.3. La teoria antropologica - 6.4. La teoria ritualistica - 6.5. Propp e le 
        "radici storiche" - 7. La scuola finnica - 8. Fiaba e psicanalisi - 
        - 8.1. Róheim - 8.2. Bettelheim - 8.3. Dundes 
        - 9. La struttura: Propp - 10. La struttura: dopo Propp - 10.1. Dundes 
        - 10.2. Bremond - 10.3. Greimas - 10.4. Meletinskij - 11. La "Interpretation" 
        di Holbek - 12. Per concludere. – 1. La storia dei due fratelli - 2. Il principe 
        predestinato - 3. Il tesoro di Rampsinito (Erodoto, II, 121) - 4. Trofonio e Agamede 
        (Pausania, IX, 37, 4 - 7) - 5. La cortigiana Rodopi (Strabone, 17, 1, 33) - 6. 
        Il racconto di Eucrate (Luciano, Philopseudes, 33 - 36) - 7. Amore e Psiche (Apuleio, 
        Metam., IV, 28 - VI, 24) - 8. La storia di Rigunde (Gregorio di Tours, VI sec.) 
        - 9. La bambina e i lupi (Egberto di Liegi - XI sec.) - 10. Partenopeu di Blois 
        (sec. XII) - 11. Vita di san Giorgio (Iacopo da Varazze - sec. XIII) - 12. La 
        leggenda di Berta (sec. XIII) - 13. La storia di Pernette (Des Périers 
        1568) - 14. La gatta cenerentola (Basile, 1634-1636) - 15. La storia di Sheh Hsien 
        (sec. IX) - 16. Cappuccetto rosso (Perrault 1697) - 17. Biancaneve 1 (Grimm 1812 
        e 1819) - 18. Biancaneve 2 (Grimm 1812 e 1819) - 19. Crich e Croch (1869) - 20. 
        Zuccaccia (1875) - 21. Il luccio (1877) - 22. Il re porco (1877) - 23. Cenerentola 
        (1881) - 24. La bella del mondo (1885) - 25. Il racconto della nonna (1885) - 
        26. Il paese dove non si muore mai (1912) - 27. La morte madrina (1925)
        – Bibliografia. L'opera 
        vuole essere una introduzione allo studio scientifico della fiaba di tradizione 
        orale. Si articola in tre sezioni: la prima ("Aspetti della fiaba") ha carattere 
        sistematico-descrittivo; in essa vengono esposti i caratteri della fiaba, la classificazione 
        con i problemi relativi, le modalità di esecuzione, le difficoltà e i limiti della 
        trascrizione. La seconda sezione ("La fiaba: documentazione e studio") inizia 
        con l'esame dei testi che provengono dalla documentazione occasionale nell'Antichità, 
        nel Medioevo e in età moderna, per proseguire poi con lo studio scientifico e 
        la raccolta sistematica inaugurati dai Grimm, le teorie sulle origini prospettate 
        nell'Ottocento, i metodi di studio elaborati nel Novecento: dalla scuola finnica 
        alle interpretazioni psicanalitiche, alle analisi strutturali (Propp, Dundes, 
        Bremond, Greimas, Meletinskij, Maranda .), alle indagini centrate sulla performance, 
        fino alla sistemazione teorica di Bengt Holbek (1987). La terza sezione ("Testi") 
        è costituita da una serie di testi con funzione di supporto alla trattazione. Giuseppe 
        Gatto collabora con la cattedra di "Religioni del mondo classico" della Facoltà 
        di Lettere dell'Università degli Studi di Milano. Si occupa di tradizioni folkloriche, 
        sia sul versante della ritua-lità sia su quello della tradizione narrativa orale. 
        Ha pubblicato studi su varie riviste (ACME, Lares, Annales E.S.C.). Si interessa 
        anche dell'utilizzo dell'informatica nei calcoli calendariali: ha collaborato 
        con un software di sua creazione alla 7a edizione del manuale di Cronografia, 
        cronologia e calendario perpetuo di A. Cappelli (Hoepli, 1998), e ha presentato 
        una comunicazione su questo tema al convegno "Les Calendriers. Leurs enjeux dans 
        l'espace et dans le temps" organizzato da Jacques Le Goff, Jean Lefort e Perrine 
        Mane (Cerisy, 2000 - Paris, Somogy, 2002).  
 
 
 
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